Autonomia funzionale delle scuole

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La visione della scuola e dell’istruzione legata per lunghissimo tempo alla disciplinarizzazione del sapere, al verbalismo e ad una astrattezza che non contemplava l’apprendimento dall’esperienza diretta, è progressivamente stata superata dall’avvento dell’autonomia. I principi fondanti dell’autonomia investono la scuola come formazione integrale della persona anche attraverso il superamento della distanza che prima la separava dalla realtà sociale, culturale ed economica del territorio (“formazione extrascolastica”).

 

  • Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Settembre 2012.

FINALITÀ GENERALI – Scuola, Costituzione, Europa

Le scuole sono chiamate a elaborare il proprio curricolo esercitando così una parte decisiva dell’autonomia che la Repubblica attribuisce loro.

CULTURA SCUOLA PERSONA – Per una nuova cittadinanza

La scuola si apre alle famiglie e al territorio circostante, facendo perno sugli strumenti forniti dall’autonomia scolastica, che prima di essere un insieme di norme è un modo di concepire il rapporto delle scuole con le comunità di appartenenza, locali e nazionali.

L’acquisizione dell’autonomia rappresenta un momento decisivo per le istituzioni scolastiche. Grazie a essa si è già avviato un processo di sempre maggiore responsabilizzazione condiviso dai docenti e dai dirigenti, che favorisce altresì la stretta connessione di ogni scuola con il suo territorio.

 

Secondo l’ordinamento giuridico italiano, si riferisce alla possibilità degli istituti di poter fare progetti nazionali e internazionali e di organizzare l’orario scolastico.

Venne introdotta con la Legge 537/1993 e ripresa con la riforma Bassanini del 1997 (Legge 59 del 15 marzo 1997). Trova origine nell’art. 21 della legge 15 marzo 1997, n, 59, dove viene definita l’articolazione dell’attività didattica e si introduce il principio sulla flessibilità oraria dei docenti.

Dall’entrata in vigore della legge e del successivo regolamento (D.P.R. n. 275/1999) le singole istituzioni scolastiche, nel rispetto della libertà d’insegnamento e del pluralismo culturale, progetteranno e realizzeranno gli interventi di educazione, formazione ed istruzione adeguandoli a diversi contesti e in coerenza con le finalità del sistema d’istruzione nazionale.

Con l’autonomia si era introdotto per la prima volta il P.O.F. (Piano dell’offerta formativa), documento che doveva essere elaborato annualmente da ogni istituto e presentato agli utenti del servizio, alunni e famiglie, al momento dell’iscrizione a scuola. Nel rispetto delle direttive ministeriali, per quanto riguarda le scelte didattiche e organizzative, ogni decisione assunta nell’ambito dell’autonomia deve essere decisa e condivisa durante le riunioni degli Organi collegiali, Collegio dei docenti e Consiglio d’istituto.

Con l’autonomia scolastica si è inteso realizzare interventi educativi e formativi mirati allo sviluppo della persona, ampliando l’offerta formativa, adeguandoli ai vari contesti e alle richieste delle famiglie e dell’economia del territorio, al fine di garantire il successo formativo in coerenza con le finalità generali del sistema di istruzione stabiliti a livello nazionale.