Identità culturale e pedagogica delle scuole FISM

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  • La FISM e il sistema delle scuole dell’infanzia associate. Appartenenza e promozione, 2016.

Interrogarci sull’identità delle scuole cattoliche o di ispirazione cristiana significa essenzialmente interrogarci sul perché esistono queste scuole, su cosa propongono nel loro Progetto Educativo e su come, coerentemente a questo, attuano la loro azione didattica. L’identità culturale e pedagogica delle scuole FISM si palesa e si sviluppa, infatti, attraverso le finalità specifiche del PE e le conseguenti strategie educative messe in atto, oltre che attraverso il loro inserimento vitale e generativo nel contesto socio-culturale del territorio.

Per meglio chiarire il significato di “scuola” è opportuno richiamare quanto affermato nel documento della Sacra Congregazione per l’Educazione Cattolica La scuola cattolica (1977):

“Per comprendere in profondità quale sia la missione specifica della Scuola Cattolica è opportuno richiamarsi al concetto di ‘scuola’, precisando che se non è ‘scuola’, e della scuola non riproduce gli elementi caratterizzanti, non può essere scuola ‘cattolica’” (n. 25).

Due sono quindi i termini da definire: “scuola” e il suo carattere di “scuola cattolica”. In ordine al significato di “scuola” è sufficiente richiamare quanto affermato dalla Legge 477/1973, che la identifica come “una comunità scolastica nella quale si attua non solo la trasmissione della cultura ma anche il continuo e autonomo processo di elaborazione di essa, in stretto rapporto con la società, per il pieno sviluppo della personalità dell’alunno nell’attuazione del diritto allo studio” (art. 2). Una scuola che sia degna di questo nome deve quindi possedere diversi requisiti, tra i quali: elevate competenze professionali, organizzazione efficiente, mezzi e strutture adeguati, disponibilità economiche, collegamento con il territorio.

Per quanto concerne l’identità della “scuola cattolica” o della scuola di ispirazione cristiana è necessario fare riferimento a una serie di documenti del magistero della Chiesa che si riportano in appendice. Per approfondire e aggiornare temi e questioni particolari si possono aggiungere testi elaborati dalla FISM e dal Centro Studi per la Scuola Cattolica.

 

La proposta educativa delle scuole che si ispirano ai valori cristiani ha come punto focale e come principio organizzatore il riferimento esplicito al Vangelo, quindi a una visione cristiana della persona, della vita e dell’educazione. A partire da questo assunto di fondo la proposta educativa delle scuole fa costante riferimento, nelle varie attività educative, all’antropologia cristiana e richiede pertanto:

– un’impronta educativa che valorizzi tutte le dimensioni della persona con un’attenzione particolare alla dimensione religiosa, alla formazione della coscienza e alle domande di senso;

– il radicamento nella comunità cristiana;

– insegnanti e operatori scolastici professionalmente preparati e competenti, capaci di coerenza e di testimonianza.

E’ necessario ribadire che le scuole FISM sono scuole paritarie e in quanto tali sono parte del Sistema nazionale di istruzione. Tale appartenenza richiede che in esse si faccia riferimento alle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione (2012).

Questa appartenenza non deve però impedire, come si afferma chiaramente nella Legge 62/2000, che una scuola possa caratterizzare la propria proposta educativa in base ai propri valori di riferimento. Le scuole FISM, quindi, hanno il compito di tradurre i contenuti presenti nel testo delle Indicazioni in interventi educativi coerenti con l’antropologia cristiana.

Lo strumento previsto dalla legge tramite il quale le scuole paritarie dichiarano e presentano la propria identità sul piano culturale e religioso è il Progetto Educativo: questo, assieme al Piano dell’Offerta Formativa Triennale, deve configurarsi come un documento fondativo che realmente ispira l’agire quotidiano della scuola e le varie attività didattiche che ivi vengono proposte. E’ imprescindibile, infatti, che coloro che operano nella scuola, in primo luogo le insegnanti, adeguino coerentemente l’agire educativo e l’azione didattica ai valori e alle finalità educative contenute nel PE e, conseguentemente, verifichino se l’identità della scuola dichiarata a parole nel documento sia effettivamente rispettata. Il PE deve essere redatto in modo tale che sia possibile alle famiglie cogliere in modo facile e immediato ciò che caratterizza la proposta educativa delle scuole: mettere il bambino “al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi” (Indicazioni Nazionali, 2012) avendo come riferimento il quadro valoriale cristiano.