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Congregazione per l’educazione cattolica, La scuola cattolica alle soglie del terzo millennio, 1997
12. In forza dunque della sua identità la scuola cattolica è luogo di esperienza ecclesiale, di cui la comunità cristiana è la matrice. In questo contesto va ricordato che essa realizza la propria vocazione di essere esperienza vera di Chiesa solo se si colloca all’interno di una pastorale organica della comunità cristiana. In modo del tutto particolare la scuola cattolica consente di incontrare i giovani in un ambiente favorevole alla formazione cristiana.
Purtroppo bisogna registrare che in taluni casi la scuola cattolica non è sentita come parte integrante della realtà pastorale, a volte è considerata estranea, o quasi, alla comunità. È urgente, pertanto, promuovere una nuova sensibilità delle comunità parrocchiali e diocesane, perché si sentano chiamate in prima persona a prendersi cura dell’educazione e della scuola.
La scuola cattolica risorsa educativa della chiesa locale per la società. Nota pastorale. Conferenza Episcopale Italiana 2014.
- Per l’inserimento organico delle scuole cattoliche nella pastorale diocesana il Vescovo è il primo responsabile e la figura di riferimento obbligata. Ed egli lo sarà tanto nel senso che le scuole formalmente cattoliche e quelle di ispirazione cristiana sono tenute a guardare a lui come guida pastorale della propria azione educativa e della propria presenza ecclesiale, quanto nel senso che il Vescovo non potrà non avvertire l’importanza dell’azione educativa delle scuole cattoliche e la potenzialità pastorale che esse rappresentano per la formazione delle giovani generazioni.
In linea con il compito a lui riconosciuto di rafforzare la qualità ecclesiale delle scuole cattoliche, spetta al Vescovo espletare le funzioni che la normativa canonica descrive nei termini del «diritto di vigilare e di visitare le scuole cattoliche situate nel suo territorio» e di «dare disposizioni che concernono l’ordinamento generale delle stesse» (Codice di diritto canonico, can. 806 § 1), anche tramite il servizio offerto dai responsabili dei competenti uffici di curia e in sintonia con le associazioni e federazioni di scuola cattolica.
A tale scopo si rende necessaria la conoscenza puntuale e aggiornata delle scuole cattoliche presenti nella diocesi e va considerata attentamente l’opportunità che le diocesi con scuole cattoliche nel proprio territorio siano tutte dotate dell’ufficio di curia sopra indicato, compatibilmente con le risorse umane e materiali disponibili, o che si rendano effettivamente idonei gli uffici già esistenti.
Si dovrà poi verificare la possibilità di realizzare un vero progetto educativo diocesano (o interdiocesano) di scuola cattolica, per rendere sempre più chiara e radicata nel territorio la sua identità. Tale progetto potrà convenientemente prevedere un coinvolgimento della diocesi nel potenziamento delle scuole cattoliche in essa esistenti o nel processo della loro nascita, sapendo di poter contare sempre sulla collaborazione delle associazioni e federazioni di scuola cattolica. Sembra inoltre importante realizzare o potenziare forme di collaborazione tra le scuole cattoliche esistenti, anche per favorire, tra l’altro, la riduzione dei costi di gestione. E sarà infine utile stabilire tutti i più opportuni collegamenti tra le scuole cattoliche, la Caritas diocesana, la pastorale giovanile, la pastorale vocazionale e gli uffici di pastorale della salute e della famiglia per lo studio delle problematiche di carattere sociale connesse al mondo della scuola, come ad esempio il disagio familiare, l’inserimento degli alunni portatori di disabilità e via di seguito.
In tale prospettiva le scuole cattoliche, oltre che con la diocesi, faranno bene a intrattenere proficui rapporti con le comunità cristiane che operano nel territorio diocesano, in particolare con la parrocchia e le sue aggregazioni (vicariato, decanato, unità e comunità pastorali, zone pastorali). Occorre intensificare la collaborazione, superando anche i confini parrocchiali, per costruire alleanze educative, a vantaggio dei giovani e delle famiglie.
Non possiamo dimenticare il contributo delle scuole alla pastorale d’insieme e a quella familiare in particolare, sottolineando, a tal proposito, l’opera discreta di inserimento nelle dinamiche educative tra genitori e figli ed, in modo del tutto speciale, l’appoggio semplice e profondo, ricco di sensibilità e delicatezza, offerto alle famiglie «deboli » o « disgregate », sempre più numerose soprattutto nei paesi sviluppati.
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La scuola cattolica risorsa educativa della chiesa locale per la società. Nota pastorale. Conferenza Episcopale Italiana 2014.
- Riteniamo inoltre doveroso raccomandare alle scuole cattoliche la partecipazione quanto più possibile assidua a iniziative che, nei diversi livelli regionale, interregionale e nazionale, sono periodicamente promosse dalle associazioni o federazioni che si occupano delle scuole cattoliche.
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La scuola cattolica risorsa educativa della chiesa locale per la società. Nota pastorale. Conferenza Episcopale Italiana 2014.
- Per questo facciamo appello ad ogni Chiesa locale, perché si senta interpellata dalla realtà della scuola cattolica; si interroghi sinceramente sull’apprezzamento che essa suole fare del suo valore e si adoperi di conseguenza a porre in atto iniziative utili alla incentivazione e valorizzazione della sua presenza nel territorio. Si tratta in effetti di presenza diversificata nel territorio a seconda degli ordini e dei gradi della scuola stessa: se infatti le scuole dell’infanzia si rivolgono generalmente a bambini appartenenti a un territorio circoscritto, quale può essere una parrocchia, le scuole primarie e secondarie accolgono alunni provenienti da un territorio più vasto, che richiama piuttosto il livello diocesano. Si tratta pertanto di valorizzare tali presenze secondo la loro specificità, anche per ciò che riguarda il contatto con le famiglie.