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Conferenza Episcopale Italiana, La scuola cattolica, oggi, in Italia, nn. 65-67.
“Oggi si va diffondendo anche un’altra forma di gestione di scuola di ispirazione cristiana [corsivo nostro], e cioè quella che fa capo a cooperative o associazioni di genitori, di insegnanti, o comunque di cristiani attenti ai problemi educativi. Questa esperienza risponde al diritto di iniziativa che appartiene ai membri del popolo di Dio, e può inoltre presentare aspetti di concretezza funzionale, quali una maggiore corresponsabilità e un più agile rapporto con gli organismi pubblici. Va anche detto che una scuola, per qualificarsi come cattolica, deve rispondere a precisi requisiti circa il suo statuto e il suo funzionamento. E’ necessario pertanto che tali scuole ottemperino ad alcune condizioni, che qui brevemente indichiamo. Il riferimento alla Chiesa diocesana deve rimanere esplicito nella realtà e non solo nell’atto istitutivo. Vanno pertanto individuate forme di rapporto che, nei limiti e nei modi dovuti, consentano stabilmente un clima di corresponsabilità. Potrà essere prevista, a titolo di esempio e a giudizio dell’Ordinario, la presenza istituzionale nella cooperativa di qualche rappresentante della diocesi”.
L’iniziativa deve nascere nella piena comprensione dell’identità e della finalità della Scuola Cattolica, con un progetto educativo coerente con le linee sopra indicate, e che dia garanzie di permanenza nel tempo.